Biografia
Tra i grandi problemi del nostro tempo, non possiamo non parlare del difficile rapporto che si è instaurato tra l’uomo e il Creato, tra l’uomo e la terra. In nome del progresso e del guadagno ad ogni costo, sembra che tutto sia permesso e giustificato. Stiamo davvero perdendo l’unione con la nostra Magna Mater. Trattiamo ogni cosa come se non ci riguardasse, senza preoccuparci della distruzione che infliggiamo all’ambiente che ci circonda e ci sostiene. È importante che ora stiamo bene noi; quelli che verranno poi si arrangeranno! Ma, agendo così, quale sarà il prezzo da pagare? Ancora non lo sappiamo, o facciamo finta di non saperlo, ma ogni giorno scopriamo la tragicità di questo scempio. La Terra è un ente vivo e come tale deve essere amato, curato, rispettato. Fragilità ambientale nell’acqua, sulla terra, nell’aria. Nel quadro, in basso, una conchiglia gettata sul pavimento. È ormai deformata, contorta, quasi irriconoscibile, strappata da quel suo ambiente naturale ogni giorno più avvelenato e ostile: l’acqua. Al centro, il bosco, ormai sempre più lontano, sta scomparendo. La cementificazione ha trasformato il prato in pavimento: la terra. In alto, nel cielo sempre più inquinato, molte specie di volatili sono condannate ad una progressiva estinzione: l’aria. I bicchieri di cristallo, appesi ad un amo legato ad un filo tenuto nel becco da due colombe, sono il simbolo della fragilità. Necessita davvero un grande esame di coscienza: noi avremo sempre bisogno della Terra, ma la Terra potrà vivere altri miliardi di anni senza di noi.
Tratto dal libro: Luciano Donini. Geometrie fluide per virtuosismi pirografici. Pag. 50